RICORRENZE

CAI Consiglia

Ceillac - Queyras (Francia)


27 Febbraio 2011

Alcune foto della giornata.

All'appuntamento come la solito in p.zza d'Armi a Susa ci si ritrova per la nostra nuova gita invernale: Ceillac è il luogo prescelto per dar sfogo alla nostra voglia non solo di sciare e ciaspolare ma anche di conoscere posti nuovi o riscoprire altri particolari per chi c'è già stato. 


Partiamo quindi diretti verso l'alta valle dove 'recuperiamo' strada facendo prima

Donatella e poi Enrico che completano così il nostro gruppo, composto da circa trenta persone, tra i quali alcuni soci dei CAI di Almese e Bussoleno che con la loro graditissima presenza ci accompagnano quest'oggi nella nostra trasferta d'oltralpe.


Arriviamo al Monginevro, poi a Briançon proseguiamo in direzione Gap fino a giungere ai piedi dell'imponente Fort Dauphin dove svoltiamo a sinistra verso Guillestre; qui la strada inizia a salire per poi infilarsi in uno stretto e spettacolare tratto (le gorge du Guil) che a sinistra si sporge a strapiombo sul torrente sottostante (il Guil, appunto) mentre a destra è sovrastato da una parete di roccia che in un paio di tratti attraversiamo con due buie gallerie...una strada davvero spettacolare! 

In prossimità di una piccola diga svoltiamo a destra e riprendiamo a salire seguendo lo stretto vallone che pian piano si apre su una vasta conca imbiancata: eccoci a Ceillac. 


Qui la nostra comitiva si divide in più gruppetti, ognuno in base alle proprie ‘caratteristiche’: c’è il gruppo dei ‘ciaspolatori’ questa volta molto numeroso, il gruppo dei fondisti ‘tecnica classica’ e il gruppo dei fondisti ‘pattinatori’; qui a Ceillac c‘è posto per tutti! 


Per lo sci di fondo Ceillac offre un buon numero di km con diversi livelli di difficoltà.


La partenza delle piste è facilmente individuabile lungo la strada principale: di fronte al parcheggio, un piccolo chalet in legno appena la di là del torrente funge da ufficio dove un simpatico addetto vende i biglietti e dove sono disponibili le cartine del percorso. 

Subito dietro lo chalet parte la pista ‘L’Eau Vive’ che risale la valle seguendo il corso del torrente (…forse da qui il nome Eau Vive!); si scia in leggera salita in un rado bosco di pini fino a raggiungere gli impianti di risalita, oltrepassati i quali la pista si ‘impenna’ decisamente per qualche centinaio di metri (di lunghezza!) mettendo a dura prova la nostra resistenza…eppure pensavamo di essere allenati!

Ci riposiamo ogni tanto ammirando il paesaggio che ci circonda, caratterizzato dalla molte cascate di ghiaccio che qualche ‘ardimentoso’ sta scalando. 


Raggiungiamo così un piccolo gruppo di case, tra le quali spiccano una particolare chiesetta e un invitante rifugio; da qui la pista prosegue con tratti abbastanza impegnativi verso la parte alta della valle (Le Crouzas) dove raggiunto un bel pianoro ritorna qui nei pressi del rifugio; quest’oggi però, dopo la debole nevicata di questa notte che ha lasciato a terra pochi cm di neve, questa parte di pista non è battuta per cui, lasciate le case, ci avviamo in discesa a riprendere la nostra “Eau Vive” che ripercorriamo ora nel senso del ritorno fino allo chalet di partenza. 


Proseguiamo verso la parte bassa della valle; la pista si mantiene inizialmente in mezzo ai pini regalando qua e là scorci caratteristici sul paese di Ceillac, poi compie alcune curve su un ampio pianoro ed infine riprende a risalire dolcemente verso lo chalet di prima. 
Durante la giornata le strade dei tre gruppi formatisi alla partenza si incontrano: i ‘pattinatori’ raggiungono i fondisti ‘tecnica classica’ e incrociano i ‘ciaspolatori’ che esplorano le conca di Ceillac. 

Abbiamo ancora tempo e forza per percorrere anche la pista denominata ‘La Mouniere’; questa volta si parte direttamente dal parcheggio, proprio di fronte allo chalet; la prima parte della pista è molto semplice e pianeggiante e interseca gli altri anelli più semplici, adatti anche ai principianti, mantenendosi sempre in un ampio spazio aperto; si prosegue poi risalendo la vallata dal versante opposto rispetto alla pista “Eau Vive” fino a giungere in prossimità della partenza delle piste da discesa, dove si ritorna indietro fino alla partenza. 


Per oggi può bastare! Giunti al pullman sistemiamo gli sci e le scarpette e ci incamminiamo verso il vicino paese per una breve visita alle vie del centro storico e alla bella chiesa caratterizzata dal particolare campanile con le sue 6 campane. 


Girovagando, incontriamo altre ‘facce’ conosciute che come noi approfittano per fare i turisti: anche i fondisti ‘tecnica classica’ e i ‘ciaspolatori’ hanno terminato le loro fatiche e ora si concedono una rilassante passeggiata. 


Il gruppo al completo si è così ricompattato e tutti insieme ci raccogliamo intorno al focolare acceso…il vin brulè di Giuseppe diffonde il suo aroma in tutta la conca di Ceillac!

M.M.

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