Sardegna, quasi per tutti, significa mare.
E’ questa una curiosa alterazione dell’antica cultura isolana,che non è mai stata veramente marinara.
Gente di montagna-ci dice uno sguardo più attento-attaccata alla pietra ed agli aridi pascoli
dell’entroterra.
I 49 soci della Sezione del CAI di Susa, capitanati dal suo presidente, si sono quest’anno ritagliati una parentesi, atterrando a Cagliari e scegliendo come base ideale la città di Carbonia.
Qui dunque è iniziato il viaggio nel cuore di pietra dell’isola, per affacciarsi su un territorio dalle caratteristiche morfologiche molto particolari, ,dove le elevazioni sono di modesta entità, ma la durezza dei luoghi e la vastità degli spazi li hanno fatto sentire di nuovo a casa,come nelle più selvagge valli a cui sono abituati.
E’ un panorama che parte direttamente dal mare con balzi rocciosi - lo si è visto percorrendo i seguenti trekking avventurosi, con tempi di percorrenza da 7 a 3 ore, accompagnati da guide competenti e cortesi:
-da Portoscuso a Porto Paglia sul sentiero delle tonnare di Porto Paglia con la visita del Nuraghe di Seruci;
-dal complesso minerario del Marganai verso la direzione Domusnova con le grotte di San Giovanni, attraversando una galleria carrabile di circa 1 km tra le più lunghe d’Europa;
da Nebida a Masua con partenza per il “Sentiero dei 5 faraglioni”, un tratto di costa che congiunge le due frazioni minerarie, passando per la laveria Lamarmora e noto per essere uno dei luoghi più suggestivi della Sardegna occidentale, con vista dei cinque faraglioni di differente roccia di cui il faraglione per eccellenza “Pan di Zucchero”, con i suoi 133 m. a strapiombo sul mare, è considerato lo scoglio più grande del Mediterraneo.
-da Masua a Cala Domestica sul “Sentiero miniere nel Blu”: un sentiero racchiuso nella porzione di territorio che va da Masua a Buggerru, definito come il più spettacolare della costa occidentale della Sardegna. Percorrerlo risulta interessante dal punto di vista storico per la presenza di molteplici esempi di archeologia industriale facenti parte delle ex miniere, senza trascurare l’aspetto geologico del territorio di Nebida, inserito in un complesso di particolare valenza paesaggistico-geologico-ambientale.
-da Capo Pecora al promontorio di Scivu, percorso che si snoda su tratti a picco sul mare, percorrendo stretti sentieri che nel tempo sono stati disegnati dalle capre che sono le regine incontrastate di questo angolo di territorio per giungere al punto di massima quota, la torre di vedetta, da dove è possibile spaziare con lo sguardo verso Nord e verso “la spiaggia cantante” così definita a causa delle dimensioni e della consistenza dei grani della sabbia che compongono l’arenile.
La settimana escursionistica non poteva terminare senza la visita dell’isola Sant’Antioco con il suo
porticciolo, le case colorate e i suoi ristoranti. La rinomata cittadina dell’arcipelago del Sulcis, popolata da undicimila residenti, è il centro principale della maggiore isola della Sardegna, cui è collegata da un istmo artificiale, costruito forse dai punici e perfezionato dai romani, con il suoi musei etnografico e MuMa, le sue necropoli e le sue catacombe, il mausoleo sa Presonedda (I secolo a.C.), incontro tra culture punica e romana e naturalmente la Cattedrale di Sant’Antioco.
Prima di imbarcarsi il gruppo ha beneficiato di una visita alla città di Cagliari, capoluogo della Sardegna e nota per il Castello, un quartiere fortificato medievale in collina situato al di sopra del resto della città.
Tra le attrazioni architettoniche figura il Duomo del XIII secolo, il Museo Archeologico Nazionale espone oggetti in bronzo, ceramiche romane e manufatti dall'età nuragica fino all'era bizantina, la Basilica di Nostra Signora di Bonaria, il Palazzo civico e quello regio con le torri.
Il CAI, nella persona del suo Presidente Claudio Rolando, ringrazia tutti i partecipanti alla settimana verde per l’affiatamento dimostrato durante l’intero soggiorno, con un saluto particolare alla decana signora Adelaide Marzo classe 1935, la super mascotte del gruppo.
Eligio Alasonatti