RICORRENZE

CAI Consiglia

Giro della Rocca la Meja (Val Maira)


30 - 31 Luglio 2011

Le foto della gita.

Due giorni in Val Maira, un percorso ad anello che ha il suo centro nella scenografica cima di Rocca la Mejia che “circumnavigheremo” a bordo delle nostre due ruote.

Giungiamo a Canosio nel primo pomeriggio di sabato e lasciamo le auto nel parcheggio del paese; sistemati zaini e biciclette iniziamo a pedalare verso la

borgata di Preit, dove approfittiamo della fontana per rinfrescarci e per scambiare due chiacchere con altri ciclisti che (…non si offendano…) pur essendo un po’ “attempati” sono “belli tosti” tant’è che sono giunti fin quassù partendo dalla pianura cuneese!
Oltre ad essere molto simpatici sono anche esperti della zona e ci mettono in guardia sui prossimi chilometri che ci aspettano: infatti, superato Preit, la strada, seppur asfaltata, si impenna con pendenze “interessanti” che mettono in difficoltà le nostra gambe e i nostri polmoni.
Terminata la parte più dura termina anche la strada asfaltata, poco prima di una biforcazione in corrispondenza di un agriturismo; ci ricompattiamo e rifiatiamo un attimo.
Ripartiamo prendendo a destra la strada sterrata che man mano che ci porta in alto ci fa scoprire il paesaggio circostante: pian pianino il panorama si apre svelando un ampio pianoro verdeggiante di pascoli e circondato da cime rocciose che ne delimitano il lato nord e sud, mentre un colle chiude il lato ovest: ecco l’altopiano della Gardetta. E la Rocca la Mejia? …ops, basta…guardarsi alle spalle: verso est infatti, si erge la caratteristica sagoma frastagliata della Rocca che strani giochi di nuvole la fanno sembrare un vulcano in eruzione!
Raggiungiamo così la meta del nostro primo giorno, il rifugio Gardetta, dove passeremo la nottata; prima di cena facciamo ancora due passi fino al colle ma il tempo ci lascia giusto il…tempo…di tornare al rifugio per poi scatenarsi in un bel temporale estivo.

Domenica mattina, dopo la sfuriata della sera precedente, le nuvole si sono diradate e la giornata promette bene; appena usciti dal tepore del rifugio l’aria è frizzantina e ci dobbiamo coprire un po’ di più prima di metterci in sella.
Ripercorriamo in discesa, per un breve tratto, la strada che ci ha portati al rifugio e poi prendiamo a destra iniziando a salire lievemente verso il lato meridionale dell’altopiano.
Il panorama è stupendo: l’ampia conca dell’altopiano si apre sotto di noi, vediamo il rifugio Gardetta al centro del pianoro e tutt’intorno le montagne le cui pendici assumono vari colori e varie sfumature; in alcuni tratti è rimasta anche un po’ di grandine caduta nella notte, che si è accumulata ai lati della strada e aggiunge una nota di bianco all’arcobaleno di colori che già ci circonda.
La strada prosegue con andamento “altalenante” fino a giungere al colle della Margherita; la Rocca di fronte a noi sembra “ammaliarci” con la sua bellezza e così, alcuni di noi, “cedono” alla tentazione e, lasciate le bici, si incamminano verso la vetta; un primo traverso lungo i prati ci porta alla base della montagna, poi un tratto nella pietraia, una svolta a destra e si inizia a salire tra le rocce, seguendo la spaccatura sul fianco della montagna; si svolta poi a sinistra e si entra nel ripido canalino che ci porta dritti in vetta!

Ritorniamo alle bici e proseguiamo il percorso che ci porta fino ad incontrare la strada asfaltata che sale da Demonte; prendiamo a sinistra e dopo ancora un breve tratto in salita giungiamo al colle Fauniera, o colle di Morti, dove è stata posta una statua in ricordo di Marco Pantani (…statua che ci lascia un po’,per così dire, perplessi…).
Da qui in poi sarà tutta discesa! Scolliniamo al Fauniera e poco dopo, al col d’Esischie, svoltiamo a sinistra e ci tuffiamo nella lunga e bella discesa che ci porta a Marmora da dove , con poche pedalate, chiudiamo l’anello e torniamo alle nostre auto.
Lasciamo così la Valle Maira che ha “mantenuto” tutte le promesse della vigilia; in tanti, infatti, ci avevano parlato di questi posti decantandone la bellezza e, dopo averli visti di persona, non possiamo che confermare tutto quanto! Lasciamo, sì, la Val Maira ma con la promessa e la volontà di ritornare al più presto!

M.M.

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